mercoledì 29 aprile 2015

Cooperativa Eta Beta



Il quinto giorno di stage io e le mie tre compagne di classe siamo andate a visitare la Cooperativa Eta Beta.
Siamo state accolte dalla madre del nostro compagno Giacomo Crous, la
quale ci ha spiegato in cosa consiste il loro lavoro. La loro Cooperativa è tipo misto A e B, la prima svolge dei servizi per la comunità e la seconda si occupa di assumere persone svantaggiate. Eta Beta è composta da 16 dipendenti. Il loro progetto nasce da un idea di coppia tra suo marito e lei, dove insieme hanno deciso di capire quali fossero i bisogno delle persone e hanno iniziato la loro idea. Il nome Eta Beta è preso da un fumetto ed è stata una scelta casuale il nome. Le persone da loro assunte gli vengono indicate dal comune di nel caso di siano disoccupati, dall'Ausl vengono mandate con disturbi a livello mentale e anche tossicodipendenti e infine la provincia manda persone disabili. Trattano con persone principalmente adulte, facendo un processo graduale di 25 ore settimanali di tirocinio. I loro obbiettivo sono quelli di svolgere un miglioramento della qualità della vita di queste persone, cercare di dare loro una formazione e avviarli al mondo del lavoro. Quando operano con i tossicodipendenti la cooperativa insieme al Sert decide il programma da svolgere per il miglioramento della persona. 
Eta Beta si occupa di vari settori come: 
-le BOTTEGHE: dove impiegano le persone all'inizio del loro percorso di miglioramento e si occupano del riutilizzo del vetro, della ceramica, del legno e creano piatti, sedie, nuovi bicchieri e molte altre cose. 
-ETABETABIO: si occupa della distribuzione delle verdure (coltivate da loro) in sacchetti da 10€ ai social street, con gruppi di almeno 5 persone e l'ordine viene fatto online.
-LAVANDA: nel 2009 hanno iniziato la sperimentazione, ma solo nel 2013 il servizio è potuto partire perché con la collaborazione dell'Università di igiene e biologia  hanno dovuto sperimentare lavaggi a basso impatto ambientale. Questo serivizio consiste nel noleggio e nel lavaggio di pannolini per gli asili nidi. La clientela è in media di 40 asili e al proggetto partecipano almeno 4 dipendenti.
-ALFABETA: è rivolto alle persone maschile, dotate di patente di guida e perché è un lavoro molto faticoso che consiste nel lavaggio e spostamento delle ambulanze. Questo incarico in genere viene dato alla persone che sono a un buon livello di recupero e che sono in grado di gestire rapporti con il mondo al di fuori della Cooperativa.
Infine siamo andate a vedere in Zona Roveri il capannone dove vengono realizzate le sedie, i piatti e molto altro. Inoltre hanno come proggetto di riuscire ad avere case dal comune per ospitare all'interno le loro persone in fase di recupero in modo da migliorare sempre di più il loro servizio. 
GIULIA PIROTTI





SHOW-ROOM ALDINI

Il 4 marzo siamo andati presso le Aldini più precisamente all'interno dello show-room energia e ambiente.Prima di tutto c'è stata spiegata la definizione di rifiuti e ciò qualsiasi sostanza o oggetto che il detentore abbia l'obbligo facoltà di disfarsi.Esistono tre modi per limitare l'utilizzo dei rifiuti:riduzione,riuso e riciclo,ci è stato poi introdotta la tematica "il futuro delle città stupide"fornendoci alcuni dati:le città emettono l'80% dei gas serra .In seguito siamo stati divisi in cinque gruppi ad ognuno dei quali gli sono stati attribuiti le tematiche di acqua,mobilità,case,rifiuti e luminosità,dovendo indovinare la risposta correta tra le domande proposte.
LETIZIA PAGGIARINO  

COOPERATIVA ETA-BETA

Io ed altre due mie compagnie di classe l'ultimo giorno di stage ci siamo recate presso la cooperativa Eta-Beta,nata come progetto di coppia.La presidentessa ci ha spiegato i vari tipi di cooperative che possono essere di tipo A (servizi sociali) e tipo B(inserimento nel lavoro di fasce svantaggiate) e dicendo che appunto Eta-Beta comprende tutti e due i tipi.La cooperativa lavoro con il servizio pubblico mandando persone con andicap,problemi di tossicodipendenza e infermità mentale  che o verranno assunte o praticheranno tirocinio per un totale di 5 ore al giorno con retribuzione per data dall'ente pubblico;Insieme al s.e.r.t si decide il programma da svolgere e si interviene con un equipe,ogni mese avviene un incontro con gli invianti per esaminare nuovi casi che dovranno entrare dopodiché avviene un colloquio con il ragazzo e in base alle sue caratteristiche viene deciso cosa attribuigli con il suo consenso lui poi verrà  verificato.Attualmente fanno parte 16 dipendenti coloro che riescono a supportare il lavoro vengono messi alla prova chi riesce a sorreggerlo viene posto all'esterno.L'anno di inizio come associazione avviene nel 1993 diventando in seguito nel 2006 cooperativa.I settori praticati dai dipendenti sono:le botteghe,etabetabio,lavanda e alfa beta.

LETIZIA PAGGIARINO

ALCHEMILLA G.A.S

1 INCONTRO:
Altra attività svolta durante lo stage è stata recarci ad Alchemilla un gruppo di acquisto solidale nata nel 2013 separatasi da un g.a.s più grande.In questi gruppi le persone decidono di fare acquisti collettivi,la scelta dei prodotti e di conseguenza l'acquisto di essi avviene scegliendo i produttori,conoscendoli nelle loro piccole aziende dove viene illustrata la lavorazione dei prodotti instaurando un rapporto di fiducia.Ogni g.a.s sceglie inoltre un proprio criterio e Alchemilla ha scelto biologico;attualmente 150 fanno la spesa,la lista dei prodotti viene mandata via mail rinviata ai produttori che partono poi con l'invio merci:dell'organizzazione si occupano invece 20 persone tutte volontarie.Gli obbiettivi posti da Alchemilla sono il rispetto ambientale e aiutare famiglie in difficoltà economica.Le due volontarie ci hanno assegnato un compito che consisteva nel creare uno slogan che invogliasse le persone a diventare soci del gruppo solidale da presentare poi al secondo incontro.

2 INCONTRO:
Nel secondo incontro sono stati presentati i progetti creati a scuola fatti in gruppi,ogni gruppo ha esposto presentando il suo spot.Succesivamente abbiamo fatto un gioco di ruoli inscenando una delle riunioni che sono soliti fare per farci comprendere meglio come vengono svolte le loro attività.
LETIZIA PAGGIARINO 

martedì 28 aprile 2015

C'era una Volta e C'è Ancora

L'associazione "C'era una volta e c'è ancora" ha come obiettivi:
-la salvaguardia dell'autoproduzione e in sostanza del gesto artistico dell'artigiano come realizzazione  personale.
-la produzione di beni utili e funzionali che porterebbe soprattutto a dei rapporti interpersonali più coinvolgenti e responsabili tra artigiano e committente e di solidarietà sociale.
-le opere artigianali rispondono contemporaneamente alle esigenze uniche del committente e a quelle di ecocompatibilità ambientale dell'artigiano socio.
Perché questo sia possibile bisogna che questi saperi non si perdano ma anzi permangano ed evolvano nel futuro.
L'associazione è nata dall'esigenza di una scelta politico-etica, ossia passare dall'idealismo alla fattività. Il percorso si è fatto meno teorico e più pragmatico.
Se il male è nella massificazione di tutto, finalizzato ad un profitto di pochi a discapito della Terra e della felicità che sono di tutti, l'unica cosa utile da fare è essere parte di un mondo di creazione, scambio e consumo altro.
Solo l'estensione di questo progetto potrà portare al raggiungimento dei suoi fini. La formula associativa è derivata dalla necessità di essere insieme complementari e coerenti con la salvaguardia del pianeta e della sua biodiversità. La condivisione è contemporaneamente mezzo e fine.
Fondamentale è fare archivio e collegamento di realtà che operano secondo determinati principi etici.
L'associazione si occupa principalmente di recuperare saperi e tecniche del passato. Ognuno in coerenza con il proprio mestiere cerca di produrre il più possibile ciò che è necessario alla vita di tutti noi.
La buona collaborazione dipende da molti fattori. Il metodo è assembleare e democratico anche se in realtà si preferisce cercare l'unanimità. Essendo in pochi c'è tempo per trovare un'accordo che sia il più condiviso possibile. E' quindi fondamentale oltre al dialogo l'ascolto e la comprensione delle individualità che fanno parte del collettivo.
I soci dell'associazione sono molti orgogliosi di ciò che sono. Alcuni di loro hanno rifiutato contratti di lavoro a tempo indeterminato pur di essere ciò che sono.
AGNESE PECERE

Banca Popolare Etica

Alla nascita, avvenuta nel 1999, Banca Etica ha scelto di finanziare esclusivamente gli enti non profit, in particolare associazioni, cooperative, ONG e Onlus. La Banca Popolare Etica è una banca cooperativa che è attualmente proprietà di migliaia di soci che condividono un percorso di partecipazione e democrazia economica. Grazie a questi soci la Banca è indipendente dai grandi gruppi economico-finanziario. 
Tra i soci più importanti troviamo: ACLI, AGESCI, ARCI, UISP, Ass. Botteghe del Commercio Equo Solidale e ultimamente anche Libera e Lega Ambiente.
Banca Etica finanzia solo attività economiche che hanno un'utilità collettiva e organizzazioni che hanno un impegno civile che va al di là del risultato economico.
Dal 2003 Banca Etica ha inserito tra le realtà finanziabili anche alcune piccole imprese profit che si interessano di produzione biologica o di energia da fonti rinnovabili.
La crisi economica ha accelerato questo allargamento della prospettiva, rendendo evidente a tutti che finanziare l'economia reale, ossia quella che produce beni e servizi creando posti di lavoro è utile alla collettività. 
Il numero degli imprenditori che si danno un'obiettivo sociale che precede quello del profitto sta crescendo rapidamente.

Banca Etica ha scelto di non limitarsi ad osservare questo processo di sviluppo, ma grazie al forte coinvolgimento dei soci presenti in tutti i territori  si può fare una valutazione sociale dell'attività di ogni singola impresa che chiede un finanziamento. In questo modo la scelta su chi finanziare non è guidata da rigide procedure burocratiche, ma è di volta in volta analizzata in base all'impatto sociale delle attività economiche che chiedono il credito.
La sede principale di Banca Etica si trova a Padova, mentre le oltre 40 filiali sono sparse in tutta Italia. Banca Etica opera anche in Spagna.
Le filiali di Banca Etica promuovono un uso responsabile del denaro attraverso l'offerta di prodotti sicuri e trasparenti. Le filiali sono al servizi di soci e clienti per accompagnarli nella scelta delle migliori soluzioni mettendo al centro ascolto, relazione e fiducia.
I banchieri ambulanti hanno il compito di raccogliere il risparmio proponendo conti correnti, fondi comuni di investimenti e altri prodotti e di impiegarlo mediante la concessione di finanziamenti. Il banchiere ambulante opera a stretto contatto con il territorio, conosce le organizzazioni locali dell'economia civile e solidale, lavora in sinergia con i gruppi organizzati dei soci di Banca Etica.
AGNESE PECERE

Resoconto Stage

Verso la fine di Marzo la nostra classe si è recata presso diverse associazioni ognuna delle quali basate su fondi etici o morali.
Si è passato da un G.A.S ad una associazione di volontariato fino ad una banca che tutela i valori etici , posso dire che come esperienza e stata molto differente dal solito ( io mi aspettavo di lavorare ) e che sicuramente mi ha fatto capire meglio il ruolo delle Cooperative nella società. 
-Alessandro Galuzzi

INCONTRO: BANCA ETICA

Il giorno 27/03/15 io e alcuni miei compagni di classe ci siamo recati in una delle filiali di Banca Etica della nostra regione.
Siamo stati accolti molto bene, ci hanno fatto accomodare in una sala, molto probabilmente dove avvengono le riunioni.
Il direttore della filiale, Alessandro ha cominciato l'incontro riassumendo molto bene lo scopo principale di questa banca, ovvero finanziare imprese o realtà che si indirizzano sul sociale; essa si basa sui principi secondo cui essi non concedono prestiti a imprese che utilizzano il denaro per la produzione/vendita di tabacco, quelle aziende che ci occupano del gioco d'azzardo, e così via.
Quindi operano rispettando i propri principi etici.
La banca funziona così: viene raccolto il denaro che viene affidato da soggetti che siano in linea con i propri valori etici, una parte invece, diventa il cosiddetto capitale sociale, ovvero uno strumento di garanzia necessario e un'altra viene accantonata per poter garantire finanziamenti.
I soci sono tantissimi, circa 40.000, nessuno di loro può possedere più di un tot. di azioni di Banca Etica (un'azione costa circa 50 euro).
Questa banca nasce nel 1999, operando a livello nazionale, i soci ogni 3 anni si riuniscono nel GIT per confrontarsi sull'andamento e sulle novità.
Le filiali si trovano in tutte le regioni d'Italia, in più una novità di quest'anno è l'apertura di una sede principale in Spagna Bilbao e una filiale a Barcellona.
Questa banca si impegna nella promozione dell'uso consapevole e responsabile del denaro.
Parte di questa banca è anche il Comitato Etico (organo costitutivo) formato da soci che hanno il compito di controllare tutto ciò che fa la banca e in che modo agisce.
Successivamente abbiamo proceduto l'incontro esponendo le nostre curiosità e perplessità, alle quali ci hanno risposto in modo soddisfacente e completo.
Devo dire che questo incontro mi è piaciuto anche perché ho preso conoscenza di una realtà sulla quale sapevo poco.
JENNIFER NEZIRI

SHOWROOM Aldini

Il giorno 4 marzo ci siamo recati alle Aldini, più in particolare allo Showroom "Energia e ambiente".
Inanzittutto ci è stata spiegata la definizione di rifiuto ovvero qualsiasi sostanza o oggetto che il detentore abbia l'obbligo di o la facoltà di disfarsi.
Esistono 3 modi per limitare la quantità di rifiuti nel nostro pianeta:
- la riduzione di rifiuti
- il riuso ovvero creare una nuova funzione per il riutilizzo
- il riciclo di materiali (indicata come soluzione più corretta).
Tutti i tipi di rifiuti toccano l'energia e tutte le attività umane producono rifiuti, perciò la quantità di essi è direttamente proporzionale al nostro uso.
L'esperto in seguito ci ha esposto dei dati importanti legati a questa tematica introducendo l'argomento "Futuro delle città stupide".
Ne è emerso che l'80% del gas serra viene prodotto proprio dalle città in cui noi viviamo; nella nostra regione secondo i dati dell' ARP Emilia-Romagna fra circa 30 anni le cose cambieranno nel nostro ambiente.
Dei cambiamenti ci sono tuttora, infatti piove di meno ma quando avviene, succede intensamente e d'estate fa più caldo la sera e ciò comporta un alterazione dei cicli dell'agricoltura e altri tipi di danni.

Successivamente ci siamo divisi in 5 gruppi, ognuno dei quali rappresentava un "ambito", con lo scopo di migliorare le nostre abitudini in fatto di rifiuti di ogni genere. Questi cinque temi riguardavano: acqua,mobilità, case rifiuti e luminosità.
Sempre legati a questi ambiti abbiamo fatto un gioco in cui bisognava indovinare la risposta giusta.
Quest'uscita, a parer mio, l'ho trovata molto interessante, divertente e istruttiva. Abbiamo tuttui partecipato con molto entusiasmo.
JENNIFER NEZIRI

FILANDA:casa per la pace

1 INCONTRO:
I primi due incontri che abbiamo fatto durante la settimana dello stage sono stati a Casalecchio presso la casa per la pace:Filanda.Ad accoglierci è stato il signor Paganelli dell'associazione percorsi di pace,un organizzazione di volontariato composta da 200/230 persone.Percorsi di pace nasce nel 1995 e dal 2006 ha sede a Casalecchio.All'interno dell'associazione di parte sono presenti due cassettoni contenenti  i più importanti manifesti pacifisti e sui diritti umani utilizzati per varie mostre;inoltre si fanno dei percorsi culturali o sociali legati da un filo conduttore.La Filanda offre anche un servizio di last minute market cioè un mercato che raduna alimenti invenduti dai supermercati che vengono regalati alle famiglie,altro servizio offerto è la raccolta dei vestiti prettamente femminili ad offerta libera mentre quelli in pessime condizioni vengono dati a canili,carceri ecc....Vengono anche organizzate attività per normodotati come la pittura,scrittura e teatro(danza).Casa per la pace è schierata dalla parte delle vittime affinché essa si raggiunga e ha come obbiettivo contrastare le politiche di guerra.

2 INCONTRO:
Il secondo giorno di stage si è tenuto il secondo incontro sempre presso la casa per la pace.In mattinata ad accoglierci c'è stata una maestra elementare Adele che c'ha illustrato il progetto che lei porta nelle scuole intitolato "cose dell'altro mondo" facendo capire com'è distribuita la ricchezza mondiale.Ha iniziato subito dandoci informazioni importanti,innanzitutto dando varie definizioni al titolo del progetto chiamato appunto così perché tratta di cose fuori dall'ordinario,cose non abituati a vedere come la povertà nel sud del mondo ricco di risorse naturali molto più del nord ma estremamente povero per causa del colonialismo(primo nel 1500).Nel 2015 infatti c'è un ampio sfruttamento e distribuzione non equa della ricchezza;per farci capire meglio questa distribuzione iniqua c'ha fatto fare il gioco della torta che ti permetteva di vedere com'era distribuito il guadagno derivante dalle vendite,assegnando alle multinazionali una % del 61% ai commercianti 31% e ai raccoglitori una piccola parte corrispondente a un cucchiaino della torta di 5,5%.
Successivamente abbiamo incontrato il signor Stefano socio di Arvaja,una cooperativa nata nel 2013 dove si condividono i terreni agricoli per la produzione dei beni comuni.I soci condividono la cifra media dei prodotti e il  bilancio viene diviso per il numero dei soci con i principi di ugualità e solidarietà.L'obbiettivo della cooperativa è appunto quello di crearne una solidale con la quata che va nel capitale e se un socio decide di uscirne gli viene restituita.
Infine l'ultimo incontro è stato con il signor Gianpiero per "bilanci di giustizia" nato nel 1993 con slogan "quando l'economia uccide bisogna cambiare",che si pone come obbiettivo quello di cambiare l'economia in modo che essa sia più accessibile a tutte le famiglie.
LETIZIA PAGGIARINO 


lunedì 27 aprile 2015

Relazione stage

OPINIONE PERSONALE RIGUARDO L'ESPERIENZA DELLO STAGE!
La mia esperienza che ho fatto allo stage è stata positiva e lo preseguita con grande gioia ed entusiasmo.Mi sono confrontata su diverse tematiche ,ed è stato interessante per una mia cultura personale e anche per il mio futuro quando andrò a lavorare.
Ho avuto l'occasione di conoscere persone che operano e hanno ruoli diversi all'interno dell'azienda .
Di tutti gli incontri che abbiamo avuto mi è piacciuto di più il gruppo di acquisto G.A.S. Alchemilla perché abbiamo fatto un gioco di ruolo che ci ha permesso di capire meglio come si svolgono le loro riunioni e come vengono scelti i nuovi prodotti da inserire nella lista di acquisto .Quindi direi che questi incontri con G.A.S Alchemilla  mi hanno coinvolto tantissimo.
Inoltre mi è sembrato interessante il fatto che Alchemilla cerca di aiutare persone con problemi economici e di rispettare l'ambiente che è molto importante per il nostro futuro .
Al mio parere l'esperienza sullo stage in aziende ricopre sempre un 'importanza fondamentale ,perché è molto importante sapere come funziona il mondo del lavoro ,per noi studenti.

SILI DOINA !!!

domenica 26 aprile 2015

G.A.S Alchemilla


Il terzo giorno di stage ci siamo recati al G.A.S Alchemilla, il quale è un gruppo di acquisto solidale.
Alchemilla nasce nel 2013 a Bologna, dalla divisione da un grande gruppo d'acquisto, dove le persone si riuniscono per fare la spesa insieme in modo critico. I loro parametri d'acquisto sono: 
rivolgersi a dei piccoli produttori che sono a favore dell'ambiente e non lo danneggiano instaurando un rapporto di fiducia. Il produttore deve garantire il prodotto biologico e rispettare i diritti dei propri lavoratori. Alchemilla ricerca soprattutto prodotti a km0, il prodotto biologico costa di più  rispetto ai cibi che troviamo nei supermercati perché sono di ottima qualità e sani per la nostra salute e quella dell'ambiente. Le signore che ci hanno accolto ci hanno spiegato il perché del nome Alchemilla, il quale deriva da un pianta che gli alchemisti usavano per le medicazioni. Inoltre ci avevano chiesto di fare dei cartelloni pubblicitari per invogliare le persone ad aderire al loro gruppo e non andare nei supermercati, per farli la classe si è divisa in diversi gruppi utilizzando le parole del bream-storming. Come ultima attività abbiamo simulato una loro riunione dove ognuno aveva il proprio ruolo e doveva discutere i suoi interessi per la scelta di nuovi prodotti da mettere nella lista della spesa. 
GIULIA PIROTTI



CASA PER LA PACE "LA FILANDA".


Il primi giorni di stage ci siamo recati a Casalecchio alla Casa di pace Filanda. Siamo stati accolti dal signor Gianni Paganelli dell'associazione percorsi di pace. Questa associazione è nata nel 1995 e ha 230 iscritti. Dal 2006 ha sede a Casalecchio in una vecchia Filanda.
Il signor Gianni ci ha raccontato che prima era una filanda diroccata e in seguito il comune l'ha ristrutturata e in cambio loro offrono servizi. All'interno sono presenti dei cassettoni che contengono la più grande raccolta di manifesti pacifisti del mondo. Loro contrastano ogni forma di violenza e di guerra, inoltre ci ha raccontato che fanno diversi interventi nelle scuole, soprattutto nei giorni che si avvicinano al 21 marzo, che è la giornata della pace. 
Durante la mattinata abbiamo visto anche il loro magazzino dove tenevano vestiti, giochi e altri oggetti che gli vengono donati dai privati. La prima cosa che abbiamo notato è stata la maggioranza di vestiti da donna perché in generale le donne consumano di più rispetto a un uomo. L'associazione è aperta al pubblico il venerdì per offrire alla e persone meno fortunate la possibilità di trovare abiti e oggetti a loro utili. Invece per gli indumenti molto rovinati li portano in discarica. Inoltre offrono anche un servizio di last minute market, dove prendono gli alimenti invenduti dai supermercati e li regalano alle famiglie segnalate dai servizi sociali. 
GIULIA PIROTTI







sabato 18 aprile 2015

Casa per la Pace "La Filanda"

Il 23 marzo ci siamo recati alla Casa per la pace "La Filanda" di Casalecchio di Reno. 
Ci ha accolti il signor Gianni, presidente  dell'Associazione "Percorsi di Pace" nata nel 1995. La sede, dal 2006, è presso una vecchia filanda dove vengono custoditi manifesti riguardanti tematiche ambientalistiche, pacifiste e dei diritti umani. Questi manifesti di proprietà del comune di Casalecchio, vengono esposti durante mostre importanti. 
Percorsi di Pace è una organizzazione volontaria che ha come scopo quello di contrastare le politiche di guerra e di violenza e nello stesso tempo di promuovere una cultura di pace. Il signor Gianni ci ha parlato inoltre del nostro sistema economico. Secondo l'agenzia SIPRI, che controlla le spese per gli armamenti nel mondo, l'Italia è all'undicesimo posto per possesso e rivendita di armi. L'Arabia Saudita è al quarto posto e calcolando che in quel Paese non ci sono guerra si dà vita al Land Graving, ossia terreni sfruttati in Africa a bassissimo costo. 
L'associazione organizza percorsi culturali per disabili, come attività di pittura, teatro e coro; ha un gruppo di acquisto solidale ed un altro che si interessa della raccolta di abiti usati che vengono poi donati a famiglie bisognose, alle carceri, alle missioni africane o anche a canili e gattili per farne delle cucce. C'è anche un servizio denominato Last Minute Market, nel quale i prodotti invenduti del supermercato Carrefour vengono prelevati e distribuiti alle famiglie segnalate dai servizi sociali.
Una ex maestra elementare, la signora Adele, porta nelle scuole il progetto "Cose dell'altro Mondo". Un modo per far conoscere anche ai ragazzi la situazione economica mondiale: su 7 miliardi di persone, 5 vivono  nel sud del mondo, ma a questi spetta solo il 20% delle risorse mondiali. Attraverso il "gioco della torta" abbiamo visto la ripartizione dei guadagni della vendita, per esempio, delle banane. Mentre alle multinazionali spetta una fetta pari al 61%, ai commercianti una più piccola pari al 31%, ai doganieri il 2,5%, ai raccoglitori resta solo il 5,5% pari ad un cucchiaino della torta.
Successivamente abbiamo incontrato il signor Stefano, socio di Arvaia, una cooperativa dedicata alla condivisione del bene comune delle terra da coltivare. I soci decidono un budget di produzione che comprende tutte le spese che si effettuano durante l'anno per produrre il cibo che viene distribuito ai soci settimanalmente.  
Durante l'assemblea di inizio anno si decide cosa e come coltivare; il budget approvato viene diviso per il numero dei soci, in modo da determinare la quota singola di prodotti da ricevere annualmente. Il prossimo progetto di Arvaia è quello di iniziare un allevamento di galline e di utilizzare le biciclette per distribuire i prodotti inquinando il meno possibile.
Infine abbiamo incontrato il signor Giampiero che ci ha parlato dell'Associazione Bilanci di Giustizia. Nata nel 1993, si pone come obiettivo quello di cambiare l'economia in modo che sia più equa per le persone e più giusta per l'ambiente. Giampiero ha citato anche due pensieri importanti:
"Siate il cambiamento, che volete vedere nel mondo." cit. Gandhi e "Il PIL misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta." cit. Kennedy.
AGNESE PECERE

venerdì 17 aprile 2015

G.A.S Alchemilla

Alchemilla G.A.S è un gruppo di acquisto solidale nato a Bologna nel 2013 dalla divisione di un GAS maggiore.
E' un GAS al femminile soprattutto per la scelta di fondo per cui è nata: una scelta di inclusione e di valorizzazione delle differenze. Deve il suo nome ad una pianta che cresce spontanea, l'alchemilla vulgaris, che gli alchimisti usavano per aiutare le persone a guarire.
Ogni persona è responsabile delle proprie scelte, dei propri stili di vita e dei propri acquisti.
Alchemilla dà la possibilità di riflettere e sperimentare nuove vie per chi vuole fuggire dall'economia del profitto. Il criterio di solidarietà nella scelta dei prodotti va ai piccoli produttori, al rispetto dell'ambiente, ai popoli del Sud del Mondo e a coloro che a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono gravi conseguenze.
Alchemilla GAS sostiene anche progetti come S.O.S Rosarno, acquistando una volta al mese arance, mandarini, clementini, anduia e marmellate che vengono lavorati da immigrati che vengono assunti e pagati regolarmente.
I prodotti che vengono acquistati sono esclusivamente biologici e non sono solo prodotti alimentari, ma anche prodotti per l'igiene personale, per la pulizia della casa, cosmetici ecc.. I volontari si riuniscono ogni 15 giorni per organizzare i nuovi acquisti valutando le offerte dei vari produttori; la spesa viene fatta due volte al mese.
I prodotti biologici sono più cari rispetto a quelli comprati al supermercato, ma andando direttamente dal produttore (km 0) si risparmia. Gli ordini vengono assemblati e mandati ad una cooperativa che aiuta per il trasporto dei prodotti. I soci possono pagare in contanti oppure con un bonifico.
Gli obiettivi che si pone questo gruppo di acquisto solidale sono sono comprendere e aiutare le persone con problemi economici; rispettare l'ambiente e soprattutto sostenere l'economia locale dando soldi ai produttori e non alle multinazionali.
Durante il primo incontro avvenuto tra la mia classe e le volontarie di Alchemilla, in data mercoledì 18 marzo, c'è stato assegnato il compito di creare uno slogan che invogliasse le persone a diventare soci della loro associazione. La classe si è divisa in gruppi ed ognuno ha sviluppato un proprio progetto che è stato presentato durante il secondo incontro, il 26 marzo.
In seguito abbiamo analizzato, commentato e corretto gli slogan in modo che rispecchiassero al meglio le caratteristiche di Alchemilla. Ed infine abbiamo fatto un gioco di ruolo che ci ha permesso di capire meglio come si svolgono le loro riunioni e come vengono scelti i nuovi prodotti da inserire nella lista di acquisto.
E' stata un'esperienza molto positiva che mi ha introdotto in un mondo fin'ora poco conosciuto.
AGNESE PECERE

mercoledì 15 aprile 2015

MICROCREDITO

MICROCREDITO!
Insegnare il microcredito nelle scuole superiore è un modo attivo per imparare a combattere la povertà,promuovere la giustizia e la solidarietà e per superare la prospettiva eurocentrica nell'educazione allo sviluppo.
La povertà non è solo un fenomeno ad una sola dimensione,ma è molto più complessa.
''La povertà  è riduzione delle capabilities delle persone.Le capabilities sono l'insieme delle risorse di cui una persona dispone,congiunte alla sua capacità e possibilità di fruirne liberamente.''
Secondo Yunus  i poveri sono come i bonsai,sono come delle ''persone bonsai''.Non c'è niente di sbagliato nei loro semi,semplicemente la società non dà loro la base giusta per crescere.
Secondo i microcredisti per aiutarli ad uscire dalla povertà bisogno creare per i poveri un ambiente ricco di opportunità!!!
Il microcredito è stato ideato in Bangladesh da Muhammad Yunus,Premio Nobel per la pace nel 2006,per superare una terribile crisi economica;è considerato un modello economico alternativo e anche uno strumento per lo sviluppo delle risorse degli individui e della comunità.
WIN-LOSE:
L'attuale crisi economica ci racconta dell'esistenza di un homo oeconomicus,ad una sola dimensione.L'obiettivo dell'individuo è la massimizzazione del profitto.
WIN-WIN:
Le logiche economiche alla base del microcredito riportano l'homo humanus al centro.L'energia del mercato è cambiata con la volontà di lottare contro la povertà e altri problemi sociali.
Alcuni paesi dell'Unione Europea come (Italia,Spagna,Ungheria) vanno in vari paesi poveri per parlare con degli esperti di microcredito(Bangladesh,Tunisia,Equador,Mozambico) ,cioè come funziona il microcredito,per portare la lora esperienza anche in Europa.
Dopo si fanno dei documentari ,per portare l'esperienza anche nelle scuole ,per sviluppare un pensiero critico ,ascoltare e mettere in discussione!!!!




SILI DOINA!

mercoledì 8 aprile 2015

E/cohousing

Venerdì 27 marzo la classe si è divisa in gruppi e ognuno di essi si è recato presso l'associazione che aveva scelto. Il gruppo di cui io faccio parte si è recato presso il condominio solidale di Salvaro. Arrivati a Pioppe di Salvaro con il treno, Marinella ci è venuta a prendere in stazione e insieme abbiamo raggiunto il condominio dove anche lei vive. Qui siamo stati accolti da altre due famiglie che fanno parte di questo condominio e insieme ci hanno spiegato il funzionamento di questo tipo di abitazioni. I condomini solidali sono nati a Milano negli anni '70 grazie all'associazione Mondo di Comunità e Famiglia(MCF) che ha iniziato le sue esperienze a Villapizzone; i pilastri fondamentali di questa associazione sono: accoglienza, sobrietà, cioè è necessario riconoscere i proprio bisogni fondamentali e infine la cassa comune. Quest'ultima consiste nella condivisione dei propri redditi in un conto corrente comune e all'inizio di ogni mese ogni famiglia preleva da questo conto la cifra di cui pensa di aver bisogno; alla fine di ogni anno il denaro rimasto nel conto corrente comune viene donato all'associazione MCF. Inoltre le famiglie hanno un fondo di serenità famigliare in cui sono presenti circa 20.000 € in caso di necessità, se accade un imprevisto.
In questo momento in Italia si trovano circa 30 condomini fra Lombardia e Piemonte, mentre in Emilia Romagna ce ne sono tre. I condomini solidali sono comunità di famiglie che decidono di vivere insieme per realizzare progetti comuni, con lo scopo di creare nuovi rapporti fra le persone, anche se non sempre questo può essere semplice.
Il condominio di Salvaro è composto da quattro famiglie che tra loro hanno instaurato una relazione tra amicizia e vicinato, simile a quella di parentela in cui ci si conosce e si cerca di collaborare, dove i problemi economici e di salute coinvolgono tutti. Le famiglie si aiutano a vicenda, fra loro si scambiano e prestano oggetti utili per la vita di tutti i giorni, inoltre hanno una macchina in comune che a turno tutti possono utilizzare. Questo insieme di cose porta dei benefici, quindi un risparmio economico e un'ottimizzazione dei tempi nello svolgimento dei lavori.
Gli appartamenti in cui vivono non sono molto grandi e sono arredati in modo sobrio; inoltre sono dotati di pannelli solari e sono riscaldati grazie a una stufa a legna e prendono l'acqua da una sorgente locale, in questo modo riescono a fare una vita risparmiosa. Questi appartamenti non sono di loro proprietà, ma sono stati dati in gestione alla MCF e le famiglie in cambio della casa versano all'associazione una quota di riconoscimento.
Gli ambienti in comune che sono presenti in questo condominio sono: una sala e una cucina dove una volta a settimana le famiglie si riuniscono e cenano insieme; in questa sala si tiene poi periodicamente un  mercatino di vestiti e oggetti per bambini. Ci sono poi due stanze per l'ospitalità, un appartamento per accogliere famiglie in difficoltà, il salone nella canonica della chiesa e ampi spazi esterni. All'esterno sono presenti un pollaio, alcune caprette, un giardino con dei giochi per bambini, un forno a legna e un piccolo orto, che non basta però per sfamare tutti. Inoltre c'è un magazzino in cui vengono depositati i prodotti acquistati una volta ogni tre mesi dal G.A.S di Marzabotto.
Come obbiettivi futuri si sono prefissati di provare ad ampliare il loro condominio e integrarsi sempre di più con il paese, ma tutto questo dipende sempre dal denaro e dal tempo che hanno a disposizione.
Vivere in uno di questi condomini significa investire principalmente sulla vita insieme e condurre un ritmo di vita in cui si lavora di meno ma si dedica più tempo a cose di  cui siamo interessati, spostando l'attenzione dai soldi ai veri bisogni.
Questo incontro mi ha permesso di conoscere e approfondire uno stile di vita basato soprattutto su fiducia e solidarietà in cui le persone si trovano a fare un costante confronto con se stessi. È stata un'esperienza che mi ha dimostrato come le persone riescano a vivere una vita felice limitandosi all'essenziale e dando poca importanza ai soldi.
Martina Malaguti

domenica 5 aprile 2015

G.A.S. ALCHEMILLA

G.A.S. ALCHEMILLA!
il primo incontro è stato Il giorno 18 marzo 2015 siamo andati dalle ore 11:00 alle ore 13:00 invece il secondo incontro è stato il 26 marzo dalle ore 9:30 alle ore 12:30 presso Villa Paradiso ,via Mazzini.
l’ incontro è diviso in due parti ,nella prima parte abbiamo posto alle due signore che ci ospitavano le nostre domande riguardo al loro tipo di economia solidale e nella seconda parte ci siamo suddivisi in gruppi per creare una nostra tipologia pubblicitaria  per il GAS ALCHEMILLA   cercando di costruire uno spot  o nuovo prodotto per fare pubblicità a questo GAS
Dopo le varie domande fatte ho chiarito i miei dubbi e ho capito meglio cos'è G.A.S. ALCHEMILLA:
Alchemilla è nata nel 2013 da una divisione di G.A.S. più grande e poco a poco si sono formati dei G.A.S. più piccoli.
A Bologna sono presenti 8 punti  di consegna   (che avviene ogni due mesi,il sabato di mattina) dove vengono recapitati i prodotti e dove il Gas  ha come punti di riferimento per la  distribuzione. Della spesa
Per G.A.S. si intende '' Gruppo di acquisto solidale'',le persone si trovano a fare dei incontri e decidono di fare dei acquisti insieme.Il nome ''Alchemilla'' è stato preso spunto come riferimento dal nome di una pianta ,che era una pianta ,che veniva utilizzata dai Alchimisti.Le persone di questo gruppo sono partiti in venti e adesso sono in 150 persone .ed  è il  più grande  GAS di Bologna.
La scelta dei produttori avviene informandosi  e individuano ad esempio i produttori di pasta .Dopo averli scelti  vanno a trovarli fisicamente presso le aziende (di solito piccole),e quindi si crea  fra loro e l'imprenditore una relazione di fiducia.
I criteri su cui si basano sono la scelta biologica (produttori naturali),il produttore deve rispettare i diritti dei lavoratori ,e l'ambiente. Importante per loro e che nei prodotti non ci sia l’olio di palma che è nocivo per l ambiente.
Loro sostengono dei progetti in America del Sud ,in Africa,in Asia,dove  hanno dei rapporti con i  piccoli imprenditori e per far in modo che si crei una rete di prodotti che vengono mandati in questi GAS. Per anche aiutare la manodopera dei paesi non sviluppati .
La maggiore parte dei lavoratori sono volontari e quindi non vengono pagati ,loro scelgono i prodotti che non danneggiano la salute.l'unica spesa che devono sostenere è il trasporto della merce e per organizzarsi si riuniscono ogni 15 giorn1.
Il loro obiettivo è quello di far allargare e capire a più persone che è una cosa positiva acquistare con il G.A.S.,e che le persone devono rispettare l'ambiente e usare prodotti biologici !!! a  mio parere G.A.S. ALCHEMILLA è idea  bellissima e i suoi prodotti sono sani e attraverso questo abbiamo una vita sana ma quello che penso io e che per me  molta gente non conosce questo tipo di realtà. !


 MICHELA TOGNINI

Rientro a scuola

Rientro a scuola:creazione slogan


Mercoledì 25 Marzo ci siamo ritrovati a scuola, dove dopo esserci divisi in gruppetti, abbiamo pensato ad uno slogan/spot pubblicitario per il g.a.s Alchemilla. 
Il mio gruppo ha pensato di creare uno slogan che pubblicizzasse un unico prodotto, come fanno le pubblicità e ci siamo concentrati su un tipo di biscotti biologici, fatti senza olio di palma.
Nello slogan abbiamo incluso parole chiave, che erano venute fuori durante il brain storming dell'incontro precedente quali biologico, salutare, non inquinare e spesa.
Infine abbiamo deciso di preparare dei biscotti biologici da portare alle esperte, fatti con ingredienti naturali. 


MICHELA TOGNINI

CASA PER LA PACE "LA FILANDA"

CASA PER LA PACE “LA FILANDA”

Il primo incontro con la Casa per la pace “la filanda” è avvenuto lunedi 23 marzo nella sede di Casalecchio.
Chi ci ha accolto è il signor Gianni Paganelli dell’associazione chiamata Percorsi di Pace che è un associazione composta da 230 volontari,nata nel 1995 e dal 2006 operante in una vecchia filanda.
All’interno sono presenti due grandi contenitori con dentro dei vecchi manifesti riguardanti tematiche pacifiste,ambientaliste e dei diritti umani.
Questa ricca collezione di manifesti è di proprietà del comune di Casalecchio e spesso oggetto di mostre.
L’associazione organizza attività,conferenze e momenti culturali in aiuto alle persone disabili o in carico ai servizi sociali.
Molte sono le attività dedicate a queste categorie di persone tipo la pittura,teatro e coro.
All’ interno è anche presente un gruppo di acquisto solidale,di passeggiate e un attività di recupero vestiti usati venduti attraverso una offerta libera .
Gli abiti non particolarmente in buone condizioni posso essere mandati nei carceri,gattili,canili o in Africa.
Lo scopo principale è quello di contrastare le politiche di guerra e di violenza attuate in alcuni paesi e di contrastare il commercio delle armi presenti in Arabia Saudita.
Loro si schierano sempre dalla parte delle vittime di guerra.
Il secondo incontro è avvenuto Martedì 24 marzo sempre a Casalecchio presso la Casa per la Pace e in quella occasione abbiamo avuto l’onore di incontrare altre due associazioni:Arvaia e Bilanci di giustizia.
La prima a illustrarci il progetto è Adele una ex insegnante della scuola elementare .
Ha illustrato esaurientemente le cause di povertà dei paesi di sottosviluppati attribuendole allo sfruttamento del periodo colonialista iniziato nell’1500 e giunto fino ad oggi.
Per farci comprendere meglio questo tipo di sfruttamento e questa ingiusta distribuzione ricchezza ci ha fatto fare il gioco della torta che ha reso molto efficace la comprensione della ripartizione dei guadagni di un determinato prodotto.
Questa riflessione ci ha portato alla conclusione che è meglio comperare i prodotti italiani e biologici e non dalle multinazionali.
Dopo e giunto Stefano per parlarci della cooperativa Arvaia .
Questa cooperativa ,nata nel febbraio 2013,si pone l’obiettivo di modificare ,attraverso l’utilizzo di serre non riscaldate,il modo di produzione dei prodotti agricoli e così costruire una comunità agricola solidale.
Arvaia è costituita da un gruppo di persone che coltivano dei terreni messi a loro disposizione dalla cooperativa allo scopo di condividerne il raccolto.
Per entrare a far parte di questa cooperativa è sufficiente versare una quota iniziale di €.100,00 che confluirà nel capitale sociale,con la possibilità di richiederne la restituzione qualora si decidesse di uscirne.
Il guadagno ottenuto a fine anno verrà ripartito tra i soci sulla scorta del relativo bilancio annuale.
Tra i numerosi progetti di Arvaia vi è quello di utilizzare biciclette-cargo per il trasporto dei prodotti in modo tale da diminuire l’impatto ambientale.
Abbiamo quindi incontrato il Sig. Gianpiero che fa parte dell’associazione “Bilanci di giustizia”.
Questa associazione ,nata nel 1993 a Verona, si prefigge lo scopo di aiutare le persone a superare le difficoltà,offrendo opportunità di cambiamento per un miglioramento della qualità della loro vita.
Questa esperienza è stata per me molto istruttiva perché mi ha fatto capire che è possibile migliorare non solo la qualità della nostra vita ma anche quella di coloro hanno avuto meno opportunità di noi o hanno attraversato dei momenti di difficoltà con piccoli gesti.
MICHELA TOGNINI

martedì 31 marzo 2015

E/COHOUSING

Venerdì 27 Marzo io insieme al mio gruppo di stage, composto da Martina, Michela, Tarik e Stefano, siamo andati a Pioppe di Salvaro dove si trova il Condominio Solidale. In quell'occasione abbiamo avuto modo di parlare con coloro che ci abitano e ci hanno spiegato sia la sua origine  che le sue regole. Il Condominio viene creato per la prima volta dall'associazione M.C.F. (Mondo Comunità Famiglia) negli anni 70 a Villa Pizzone, a Milano,poi la stessa associazione  ne creo' altri tra cui quello di Salvaro. In totale ad oggi se ne contano  circa 30 tra Piemonte e Lombardia.  In Emilia Romagna sono presenti anche a  Parma. I capisaldi di questa associazione sono accoglienza, cassa comune e sobrietà, cioè la capacità di riconoscere i propri bisogni fondamentali.  Il condominio di Salvaro, da noi visitato, e' costituito da case singole che vengono concesse in uso alle famiglie. Ci sono poi  parti comuni che sono rappresentate oltre che dal giardino anche da una sala condominiale dove tutte le famiglie si ritrovano al venerdì sera per cenare insieme. Vi è anche un appartamento che viene destinato a persone bisognose e segnalate dai servizi sociali. Attualmente questo appartamento, del condominio di Salvaro,è abitato da una famiglia che ha subito lo sfratto e prima ancora vi era un ragazzo che uscito dal carcere minorile non sapeva dove andare. Ancora in comune vi è un magazzino dove mettono le scorte dei prodotti acquistati al g.a.s. (gruppo di acquisto solidale), un forno dove si cuociono le pizze ed il salone della canonica, quest'ultimo spesso utilizzato anche dagli scout. Le famiglie che vi abitano versano il proprio stipendio nel conto corrente comune e all'inizio di ogni mese prelevano ciò di cui necessitano. Non sono proprietarie dell'immobile e non sono nemmeno affittuarie. Le famiglie in cambio della casa versano all'associazione una quota di riconoscimento. Inoltre alla fine di ogni mese, i soldi rimasti nel conto corrente, vengono dati all'associazione che li ridistribuisce tra le varie comunità. Quest'anno le 4 famiglie del Condominio di Salvaro, sono riuscite a darle 2500 euro. Esiste infine anche un fondo di 'serenità famigliare' destinato alle famiglie in caso di urgenza e di necessità che ad oggi ammonta ad euro 20.000. Le famiglie hanno inoltre anche in comune la gestione dell'unica auto, con cui fanno gli acquisti settimanali al G.a.s. di Marzabotto, che è vicino, buono e biologico. I membri del condominio oltre alla propria attività lavorativa,  si occupano anche della coltivazione dell'orto comune, dell'apicoltura, ed inoltre allevano le galline e le capre per la propria alimentazione. Gli appartamenti sono dotati di pannelli solari,sono riscaldati con stufe a legna e gli arredi sono usati. In questo modo le famiglie spendono solo 30 euro all'anno di gas. L'acqua invece viene prelevata da una fonte locale che riesce a soddisfare solo 33 famiglie.
Grazie a questo sistema di rifornimento anche in caso di black-out si ha sempre l'acqua.  Questa organizzazione che sfrutta le risorse del luogo, fa sentire le famiglie meno responsabili delle guerre che scoppiano nel mondo. La vita comunitaria ha molti aspetti positivi tra cui le tante relazioni che si creano tra le persone  basate sul rispetto e la collaborazione; i bambini, anche se figli unici, vivono a stretto contatto con gli altri coetanei in quanto non hanno spazi definiti; le persone collaborando una con l'altra hanno più tempo a disposizione da dedicare alle altre attività; il continuo confronto a cui sono sottoposti aiuta sicuramente la crescita anche se non sempre questo aspetto è da considerarsi positivo. Le relazioni che nascono all'interno della comunità talvolta diventano di parentela. Questo stile di vita e' fondato su valori che sono lontani dal denaro, infatti, per le persone che abitano in questo condominio quello che è importante è il rapporto relazionale  basato sul rispetto, sulla stima e sull'amicizia.  Questo incontro mi ha permesso di capire che esistono realtà diverse dalla mia. Sono stata molto contenta di avere avuto questa opportunità perché ho visto che si può vivere bene ed essere felici anche senza grandi disponibilità economiche, ma grazie ad una stretta collaborazione e solidarietà tra le persone.

SARA MARMO

domenica 29 marzo 2015

Biodivercity

BIODIVERCITY

L’associazione è nata nel 2010 fondata da 5 persone prevalentemente ricercatori dell’Università di Bologna, dipartimento di Scienze Agrarie, ma ora sono in 12 a cui si aggiungono una decina di tirocinanti che collaborano nel periodo estivo. L’associazione è composta da: agronomi, entomologi, laureati in scienze naturali e un antropologo.

Gli obiettivi fondamentali sono la diffusione e sensibilizzazione verso l’ecologia e l’orticultura urbana
Il mezzo privilegiato è l’orto che loro considerano multifunzionale perché permette di avere caratteristiche sociali relazionali, didattiche.
Biodivercity nasce con un obbiettivo inizialmente solo divulgativo, facendo interventi nelle scuole di ogni ordine e grado e gradualmente si sono specializzati nell’architettura urbana e sociale.

I destinatari sono i cittadini in generale, scuole e multi etnie.

Alcune attività sono in convenzione col Comune di Bologna:
gli orti di via Gandusio. Si tratta “dell’orto dei popoli” realizzato sui tetti delle case popolari. Sono palazzi molto grandi di 9 piani con 4-5 appartamenti per piano, abitati da nazionalità diverse, la sfida è stata quella di realizzare orti sul cemento in una zona piuttosto degradata di Bologna con l’obbiettivo primario di socialità, di sensibilizzazione ambientale oltre che di formazione orticola e l’uso di materiali di riciclo. Per problemi di peso non potevano utilizzare la terra, quindi hanno usato il sistema di fluting system cioè l’uso di substrati inerti al posto del terreno (acqua, truciolato, fibra di cocco) nei quali viene distribuita la soluzione nutritiva di minerali. Loro seguono le persone con corsi di formazione. Anche se tutti possono partecipare è chiaro che se ne occupano solo un gruppo di persone. Per rendere partecipe tutti sono stati organizzati eventi musicali e cucinanti i prodotti dell’orto.
Un altro esempio è “Piazza dei colori”, sempre in convenzione col Comune di Bologna. In questa piazza ci sono 14 vecchi aiuole abbandonate. Loro hanno creato un orto giardino. Ogni lunedì realizzano un corso di formazione ed altri incontri di condivisione. Insieme viene deciso come organizzare l’orto e come coltivarlo. Anche questa azione è uno strumento di socializzazione. Non è l’orto dei pensionati a scolpo unicamente produttivo. Non soddisfa il fabbisogno alimentare delle famiglie che vi partecipano, ma dev’essere visto in un'altra ottica. Inizialmente hanno avuto difficoltà ad essere accettati ed hanno anche dovuto cambiare in parte il loro progetto per adeguarsi alla situazione.
A Rimini stanno realizzando un orto verticale, adatto alle città dove manca lo spazio.

Collaborano con altri enti:
Ass. Spazi Verdi di Venezia
Ass. Teatro dei Mignoli (teatro di strada), insieme stanno realizzando orti comunitari nella zona adiacente alle scuole Longhena di Bologna.
Ass. Arcobaleno di Rimini, svolge iniziative a favore di immigrati e l’orto può diventare occasione di scambio a più livelli.

Grazie ai loro laboratori e ai corsi di formazione sono economicamente autosufficienti; partecipano inoltre a bandi pubblici.

GIACOMO CROUS e MAICOL NJOACOM

Casa per la Pace "la Filanda"

PRIMO INCONTRO:
Lunedì 23 marzo siamo andati a
Casalecchio presso la Casa per la pace "la  Filanda". Qui siamo stati accolti da Gianni, il presidente di questa associazione chiamata Percorsi di Pace. È un'associazione composta da circa 230 volontari e nasce nel 1995 e dal 2006 opera in una vecchia filanda. Qui si trovano anche due grandi e importanti contenitori, in cui è presente una delle più ricche collezioni di manifesti
riguardanti tematiche pacifiste, ambientaliste e dei diritti umani. I manifesti sono di proprietà del comune di Casalecchio e vengono principalmente utilizzati per fare mostre. Questa associazione organizza attività, conferenze e alcuni percorsi culturali e di aiuto verso le persone disabili; infatti per questi ultimi vengo organizzate attività di scrittura creativa, pittura, teatro e coro insieme. L'associazione ha poi un gruppo di acquisto solidale, un gruppo di passeggiate e una raccolta di vestiti usati che vengono poi rivenduti attraverso un offerta libera; se i vestiti che gli vengono recapitati non sono in buone condizioni vengono donati a case famiglia, carceri e ad alcune missioni in Africa oppure a canili e gattili per costruire delle cucce. Oltre ai vestiti, fanno un Last Minut Market, in cui distribuiscono prodotti non più "utilizzabili" a famiglie segnalate dai servizi sociali. L'insieme di tutte queste attività ha comunque lo scopo di contrastare le politiche di guerra e violenza.
Le politiche di violenza e guerra sono per esempio quelle attuate dall'Arabia Saudita che è il quarto paese al mondo per le spese militari, nonostante non sia in guerra; mentre la Cina vende e commercia armi con i paesi africani. Inoltre insieme all'Italia acquistano terreni nei paesi africani , dove coltivano a basso costo ed invece che pagare con somme di denaro, ripagano con le armi, questo commercio è denominato Land Graving. In questo modo non fanno altro che incentivare la violenza e la guerra in questi paesi. L'associazione Percorsi di Pace si schiera sempre e comunque dalla parte delle vittime della guerra.
SECONDO INCONTRO:                                                                                                    
Martedì 24 marzo siamo ritornati a Casalecchio presso la Casa per la Pace per incontrare altre due associazioni: Arvaia e Bilanci di giustizia. Siamo stati accolti da Adele, un ex insegnante della scuola elementare, che collabora insieme a Percorsi di Pace per portare avanti il progetto "cose dell'altro mondo" che si occupa dei paesi del così detto Terzo mondo in cui è presente povertà, sottosviluppo e sfruttamento. Questa situazione è stata causata dal colonialismo da parte dei paesi più ricchi, iniziato nel 1500 e ancora presente oggi nel 2015. Le conseguenze di questo fenomeno sono quindi povertà, sottosviluppo, sfruttamento e disuguale distribuzione della ricchezza nel mondo. Infatti il nord del mondo (2 miliardi di persone) utilizza l' 80% delle risorse mondiali, lasciando perciò al sud del mondo (5 miliardi di persone) soltanto il 20% delle risorse. Per capire meglio questa situazione del sottosviluppo abbiamo fatto il "gioco della torta", che consisteva nella divisione di una torta, che raffigurava il guadagno di un determinato prodotto che andava diviso. Così il 61% andava all' imprenditore della multinazionale, il 31% ai commercianti, il 2,5% al doganiere e il 5,5% ai braccianti. Infine siamo arrivati alla conclusione che per contrastare questa situazione è necessario non acquistare da multinazionali, ma comprare prodotti italiani e biologici.             
Successivamente è arrivato Stefano, per parlarci della cooperativa "Arvaia". Questa cooperativa nasce nel febbraio del 2013 con l'obiettivo di formare una comunità agricola solidale. Questa cooperativa nasce con lo scopo di cambiare il modo di produzione dei prodotti, costruire una comunità agricola solidale ed è la prima in Italia che supporta la comunità e l'agricoltura, utilizzando serre non riscaldate. Arvaia è formata da persone che coltivano dei loro terreni e condividono tra di loro il raccolto. Per poter entrare a farne parte è necessario versare una quota iniziale di 100€ che va nel capitale sociale, e potrà essere restituita se si decide di non far più parte di questa assocciazione. A fine anno viene poi fatto un bilancio e verrà suddiviso ugualmente tra i vari soci il capitale guadagnato. Per riuscire a produrre al meglio in questa cooperativa è necessaria una forte solidarietà fra le persone che ne fanno parte. Come futuri progetti Arvaia si è prefissata di avviare un allevamento di galline e di utilizzare biciclette-cargo per trasportare i loro prodotti in modo da diminuire sempre di più l'impatto con l'ambiente.                                                      
Infine il sig. Gianpiero, che fa parte dell'associazione "Bilanci di giustizia", ci ha spiegato ciò di cui si occupa questa associazione, che nasce nel 1993 a Verona e fornisce alle persone un' opportunità di cambiamento delle proprie scelte quotidiane, in modo da arrivare ad un miglioramento della qualità della loro vita. A mio parere questa esperienza è stata molto interessante e costruttiva, dimostrando che tutti noi attraverso un piccolo gesto possiamo migliorare la nostra vita e spesso anche le condizioni di vita di qualcun altro.
Martina Malaguti