domenica 29 marzo 2015

Biodivercity

BIODIVERCITY

L’associazione è nata nel 2010 fondata da 5 persone prevalentemente ricercatori dell’Università di Bologna, dipartimento di Scienze Agrarie, ma ora sono in 12 a cui si aggiungono una decina di tirocinanti che collaborano nel periodo estivo. L’associazione è composta da: agronomi, entomologi, laureati in scienze naturali e un antropologo.

Gli obiettivi fondamentali sono la diffusione e sensibilizzazione verso l’ecologia e l’orticultura urbana
Il mezzo privilegiato è l’orto che loro considerano multifunzionale perché permette di avere caratteristiche sociali relazionali, didattiche.
Biodivercity nasce con un obbiettivo inizialmente solo divulgativo, facendo interventi nelle scuole di ogni ordine e grado e gradualmente si sono specializzati nell’architettura urbana e sociale.

I destinatari sono i cittadini in generale, scuole e multi etnie.

Alcune attività sono in convenzione col Comune di Bologna:
gli orti di via Gandusio. Si tratta “dell’orto dei popoli” realizzato sui tetti delle case popolari. Sono palazzi molto grandi di 9 piani con 4-5 appartamenti per piano, abitati da nazionalità diverse, la sfida è stata quella di realizzare orti sul cemento in una zona piuttosto degradata di Bologna con l’obbiettivo primario di socialità, di sensibilizzazione ambientale oltre che di formazione orticola e l’uso di materiali di riciclo. Per problemi di peso non potevano utilizzare la terra, quindi hanno usato il sistema di fluting system cioè l’uso di substrati inerti al posto del terreno (acqua, truciolato, fibra di cocco) nei quali viene distribuita la soluzione nutritiva di minerali. Loro seguono le persone con corsi di formazione. Anche se tutti possono partecipare è chiaro che se ne occupano solo un gruppo di persone. Per rendere partecipe tutti sono stati organizzati eventi musicali e cucinanti i prodotti dell’orto.
Un altro esempio è “Piazza dei colori”, sempre in convenzione col Comune di Bologna. In questa piazza ci sono 14 vecchi aiuole abbandonate. Loro hanno creato un orto giardino. Ogni lunedì realizzano un corso di formazione ed altri incontri di condivisione. Insieme viene deciso come organizzare l’orto e come coltivarlo. Anche questa azione è uno strumento di socializzazione. Non è l’orto dei pensionati a scolpo unicamente produttivo. Non soddisfa il fabbisogno alimentare delle famiglie che vi partecipano, ma dev’essere visto in un'altra ottica. Inizialmente hanno avuto difficoltà ad essere accettati ed hanno anche dovuto cambiare in parte il loro progetto per adeguarsi alla situazione.
A Rimini stanno realizzando un orto verticale, adatto alle città dove manca lo spazio.

Collaborano con altri enti:
Ass. Spazi Verdi di Venezia
Ass. Teatro dei Mignoli (teatro di strada), insieme stanno realizzando orti comunitari nella zona adiacente alle scuole Longhena di Bologna.
Ass. Arcobaleno di Rimini, svolge iniziative a favore di immigrati e l’orto può diventare occasione di scambio a più livelli.

Grazie ai loro laboratori e ai corsi di formazione sono economicamente autosufficienti; partecipano inoltre a bandi pubblici.

GIACOMO CROUS e MAICOL NJOACOM

1 commento:

  1. Purtroppo mancano le foto ma è perché l'associazione ha come sede un semplicissimo magazzino dove mettono tutti i materiali di lavoro e dove si incontrano settimanalmente. Quindi non rappresenta effettivamente l'attività che fanno. Avremmo potuto mettere delle foto se fossimo andati a vedere qualcuno di questi orti sparsi per Bologna ma il tempo a disposizione non era neanche un decimo di quello che serviva per fare ciò. Michael

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