martedì 31 marzo 2015

E/COHOUSING

Venerdì 27 Marzo io insieme al mio gruppo di stage, composto da Martina, Michela, Tarik e Stefano, siamo andati a Pioppe di Salvaro dove si trova il Condominio Solidale. In quell'occasione abbiamo avuto modo di parlare con coloro che ci abitano e ci hanno spiegato sia la sua origine  che le sue regole. Il Condominio viene creato per la prima volta dall'associazione M.C.F. (Mondo Comunità Famiglia) negli anni 70 a Villa Pizzone, a Milano,poi la stessa associazione  ne creo' altri tra cui quello di Salvaro. In totale ad oggi se ne contano  circa 30 tra Piemonte e Lombardia.  In Emilia Romagna sono presenti anche a  Parma. I capisaldi di questa associazione sono accoglienza, cassa comune e sobrietà, cioè la capacità di riconoscere i propri bisogni fondamentali.  Il condominio di Salvaro, da noi visitato, e' costituito da case singole che vengono concesse in uso alle famiglie. Ci sono poi  parti comuni che sono rappresentate oltre che dal giardino anche da una sala condominiale dove tutte le famiglie si ritrovano al venerdì sera per cenare insieme. Vi è anche un appartamento che viene destinato a persone bisognose e segnalate dai servizi sociali. Attualmente questo appartamento, del condominio di Salvaro,è abitato da una famiglia che ha subito lo sfratto e prima ancora vi era un ragazzo che uscito dal carcere minorile non sapeva dove andare. Ancora in comune vi è un magazzino dove mettono le scorte dei prodotti acquistati al g.a.s. (gruppo di acquisto solidale), un forno dove si cuociono le pizze ed il salone della canonica, quest'ultimo spesso utilizzato anche dagli scout. Le famiglie che vi abitano versano il proprio stipendio nel conto corrente comune e all'inizio di ogni mese prelevano ciò di cui necessitano. Non sono proprietarie dell'immobile e non sono nemmeno affittuarie. Le famiglie in cambio della casa versano all'associazione una quota di riconoscimento. Inoltre alla fine di ogni mese, i soldi rimasti nel conto corrente, vengono dati all'associazione che li ridistribuisce tra le varie comunità. Quest'anno le 4 famiglie del Condominio di Salvaro, sono riuscite a darle 2500 euro. Esiste infine anche un fondo di 'serenità famigliare' destinato alle famiglie in caso di urgenza e di necessità che ad oggi ammonta ad euro 20.000. Le famiglie hanno inoltre anche in comune la gestione dell'unica auto, con cui fanno gli acquisti settimanali al G.a.s. di Marzabotto, che è vicino, buono e biologico. I membri del condominio oltre alla propria attività lavorativa,  si occupano anche della coltivazione dell'orto comune, dell'apicoltura, ed inoltre allevano le galline e le capre per la propria alimentazione. Gli appartamenti sono dotati di pannelli solari,sono riscaldati con stufe a legna e gli arredi sono usati. In questo modo le famiglie spendono solo 30 euro all'anno di gas. L'acqua invece viene prelevata da una fonte locale che riesce a soddisfare solo 33 famiglie.
Grazie a questo sistema di rifornimento anche in caso di black-out si ha sempre l'acqua.  Questa organizzazione che sfrutta le risorse del luogo, fa sentire le famiglie meno responsabili delle guerre che scoppiano nel mondo. La vita comunitaria ha molti aspetti positivi tra cui le tante relazioni che si creano tra le persone  basate sul rispetto e la collaborazione; i bambini, anche se figli unici, vivono a stretto contatto con gli altri coetanei in quanto non hanno spazi definiti; le persone collaborando una con l'altra hanno più tempo a disposizione da dedicare alle altre attività; il continuo confronto a cui sono sottoposti aiuta sicuramente la crescita anche se non sempre questo aspetto è da considerarsi positivo. Le relazioni che nascono all'interno della comunità talvolta diventano di parentela. Questo stile di vita e' fondato su valori che sono lontani dal denaro, infatti, per le persone che abitano in questo condominio quello che è importante è il rapporto relazionale  basato sul rispetto, sulla stima e sull'amicizia.  Questo incontro mi ha permesso di capire che esistono realtà diverse dalla mia. Sono stata molto contenta di avere avuto questa opportunità perché ho visto che si può vivere bene ed essere felici anche senza grandi disponibilità economiche, ma grazie ad una stretta collaborazione e solidarietà tra le persone.

SARA MARMO

domenica 29 marzo 2015

Biodivercity

BIODIVERCITY

L’associazione è nata nel 2010 fondata da 5 persone prevalentemente ricercatori dell’Università di Bologna, dipartimento di Scienze Agrarie, ma ora sono in 12 a cui si aggiungono una decina di tirocinanti che collaborano nel periodo estivo. L’associazione è composta da: agronomi, entomologi, laureati in scienze naturali e un antropologo.

Gli obiettivi fondamentali sono la diffusione e sensibilizzazione verso l’ecologia e l’orticultura urbana
Il mezzo privilegiato è l’orto che loro considerano multifunzionale perché permette di avere caratteristiche sociali relazionali, didattiche.
Biodivercity nasce con un obbiettivo inizialmente solo divulgativo, facendo interventi nelle scuole di ogni ordine e grado e gradualmente si sono specializzati nell’architettura urbana e sociale.

I destinatari sono i cittadini in generale, scuole e multi etnie.

Alcune attività sono in convenzione col Comune di Bologna:
gli orti di via Gandusio. Si tratta “dell’orto dei popoli” realizzato sui tetti delle case popolari. Sono palazzi molto grandi di 9 piani con 4-5 appartamenti per piano, abitati da nazionalità diverse, la sfida è stata quella di realizzare orti sul cemento in una zona piuttosto degradata di Bologna con l’obbiettivo primario di socialità, di sensibilizzazione ambientale oltre che di formazione orticola e l’uso di materiali di riciclo. Per problemi di peso non potevano utilizzare la terra, quindi hanno usato il sistema di fluting system cioè l’uso di substrati inerti al posto del terreno (acqua, truciolato, fibra di cocco) nei quali viene distribuita la soluzione nutritiva di minerali. Loro seguono le persone con corsi di formazione. Anche se tutti possono partecipare è chiaro che se ne occupano solo un gruppo di persone. Per rendere partecipe tutti sono stati organizzati eventi musicali e cucinanti i prodotti dell’orto.
Un altro esempio è “Piazza dei colori”, sempre in convenzione col Comune di Bologna. In questa piazza ci sono 14 vecchi aiuole abbandonate. Loro hanno creato un orto giardino. Ogni lunedì realizzano un corso di formazione ed altri incontri di condivisione. Insieme viene deciso come organizzare l’orto e come coltivarlo. Anche questa azione è uno strumento di socializzazione. Non è l’orto dei pensionati a scolpo unicamente produttivo. Non soddisfa il fabbisogno alimentare delle famiglie che vi partecipano, ma dev’essere visto in un'altra ottica. Inizialmente hanno avuto difficoltà ad essere accettati ed hanno anche dovuto cambiare in parte il loro progetto per adeguarsi alla situazione.
A Rimini stanno realizzando un orto verticale, adatto alle città dove manca lo spazio.

Collaborano con altri enti:
Ass. Spazi Verdi di Venezia
Ass. Teatro dei Mignoli (teatro di strada), insieme stanno realizzando orti comunitari nella zona adiacente alle scuole Longhena di Bologna.
Ass. Arcobaleno di Rimini, svolge iniziative a favore di immigrati e l’orto può diventare occasione di scambio a più livelli.

Grazie ai loro laboratori e ai corsi di formazione sono economicamente autosufficienti; partecipano inoltre a bandi pubblici.

GIACOMO CROUS e MAICOL NJOACOM

Casa per la Pace "la Filanda"

PRIMO INCONTRO:
Lunedì 23 marzo siamo andati a
Casalecchio presso la Casa per la pace "la  Filanda". Qui siamo stati accolti da Gianni, il presidente di questa associazione chiamata Percorsi di Pace. È un'associazione composta da circa 230 volontari e nasce nel 1995 e dal 2006 opera in una vecchia filanda. Qui si trovano anche due grandi e importanti contenitori, in cui è presente una delle più ricche collezioni di manifesti
riguardanti tematiche pacifiste, ambientaliste e dei diritti umani. I manifesti sono di proprietà del comune di Casalecchio e vengono principalmente utilizzati per fare mostre. Questa associazione organizza attività, conferenze e alcuni percorsi culturali e di aiuto verso le persone disabili; infatti per questi ultimi vengo organizzate attività di scrittura creativa, pittura, teatro e coro insieme. L'associazione ha poi un gruppo di acquisto solidale, un gruppo di passeggiate e una raccolta di vestiti usati che vengono poi rivenduti attraverso un offerta libera; se i vestiti che gli vengono recapitati non sono in buone condizioni vengono donati a case famiglia, carceri e ad alcune missioni in Africa oppure a canili e gattili per costruire delle cucce. Oltre ai vestiti, fanno un Last Minut Market, in cui distribuiscono prodotti non più "utilizzabili" a famiglie segnalate dai servizi sociali. L'insieme di tutte queste attività ha comunque lo scopo di contrastare le politiche di guerra e violenza.
Le politiche di violenza e guerra sono per esempio quelle attuate dall'Arabia Saudita che è il quarto paese al mondo per le spese militari, nonostante non sia in guerra; mentre la Cina vende e commercia armi con i paesi africani. Inoltre insieme all'Italia acquistano terreni nei paesi africani , dove coltivano a basso costo ed invece che pagare con somme di denaro, ripagano con le armi, questo commercio è denominato Land Graving. In questo modo non fanno altro che incentivare la violenza e la guerra in questi paesi. L'associazione Percorsi di Pace si schiera sempre e comunque dalla parte delle vittime della guerra.
SECONDO INCONTRO:                                                                                                    
Martedì 24 marzo siamo ritornati a Casalecchio presso la Casa per la Pace per incontrare altre due associazioni: Arvaia e Bilanci di giustizia. Siamo stati accolti da Adele, un ex insegnante della scuola elementare, che collabora insieme a Percorsi di Pace per portare avanti il progetto "cose dell'altro mondo" che si occupa dei paesi del così detto Terzo mondo in cui è presente povertà, sottosviluppo e sfruttamento. Questa situazione è stata causata dal colonialismo da parte dei paesi più ricchi, iniziato nel 1500 e ancora presente oggi nel 2015. Le conseguenze di questo fenomeno sono quindi povertà, sottosviluppo, sfruttamento e disuguale distribuzione della ricchezza nel mondo. Infatti il nord del mondo (2 miliardi di persone) utilizza l' 80% delle risorse mondiali, lasciando perciò al sud del mondo (5 miliardi di persone) soltanto il 20% delle risorse. Per capire meglio questa situazione del sottosviluppo abbiamo fatto il "gioco della torta", che consisteva nella divisione di una torta, che raffigurava il guadagno di un determinato prodotto che andava diviso. Così il 61% andava all' imprenditore della multinazionale, il 31% ai commercianti, il 2,5% al doganiere e il 5,5% ai braccianti. Infine siamo arrivati alla conclusione che per contrastare questa situazione è necessario non acquistare da multinazionali, ma comprare prodotti italiani e biologici.             
Successivamente è arrivato Stefano, per parlarci della cooperativa "Arvaia". Questa cooperativa nasce nel febbraio del 2013 con l'obiettivo di formare una comunità agricola solidale. Questa cooperativa nasce con lo scopo di cambiare il modo di produzione dei prodotti, costruire una comunità agricola solidale ed è la prima in Italia che supporta la comunità e l'agricoltura, utilizzando serre non riscaldate. Arvaia è formata da persone che coltivano dei loro terreni e condividono tra di loro il raccolto. Per poter entrare a farne parte è necessario versare una quota iniziale di 100€ che va nel capitale sociale, e potrà essere restituita se si decide di non far più parte di questa assocciazione. A fine anno viene poi fatto un bilancio e verrà suddiviso ugualmente tra i vari soci il capitale guadagnato. Per riuscire a produrre al meglio in questa cooperativa è necessaria una forte solidarietà fra le persone che ne fanno parte. Come futuri progetti Arvaia si è prefissata di avviare un allevamento di galline e di utilizzare biciclette-cargo per trasportare i loro prodotti in modo da diminuire sempre di più l'impatto con l'ambiente.                                                      
Infine il sig. Gianpiero, che fa parte dell'associazione "Bilanci di giustizia", ci ha spiegato ciò di cui si occupa questa associazione, che nasce nel 1993 a Verona e fornisce alle persone un' opportunità di cambiamento delle proprie scelte quotidiane, in modo da arrivare ad un miglioramento della qualità della loro vita. A mio parere questa esperienza è stata molto interessante e costruttiva, dimostrando che tutti noi attraverso un piccolo gesto possiamo migliorare la nostra vita e spesso anche le condizioni di vita di qualcun altro.
Martina Malaguti 

CASA PER LA PACE FILANDA: secondo incontro

Martedì 24 Marzo siamo tornati alla casa per la pace ' La Filanda', dove abbiamo incontrato Adele, una maestra della scuola elementare, con la quale abbiamo affrontato il progetto 'cose dell'altro mondo'.
Per cose d'altro mondo intendiamo cose fuori dall'ordinario, parliamo di un mondo diverso dal nostro: il Terzo Mondo.
La popolazione mondiale è di 7 miliardi, di cui 5 miliardi di persone vivono a sud del mondo, mentre i restati 2 miliardi a nord dello stesso. Quindi il sud del mondo è molto più esteso e per lo più ricco di risorse naturali, rispetto al nord.
Dunque, se il sud del mondo è veramente così ricco di risorse naturali, come fa ad essere povero?
Questo accade a causa del colonialismo.
La prima forma di colonialismo si è verificata nel 1500 circa, con la scoperta dell'America, la seconda nel 1800 con la rivoluzione industriale e la terza si sta verificando attualmente, nel 2015, con la distribuzione iniqua della ricchezza e lo sfruttamento del sud del mondo.
Possiamo fare qualcosa per la distribuzione iniqua della ricchezza?
Di certo non dovremmo incrementare le multinazionali, comprando vestiti di loro produzione, anche se il prezzo più vantaggioso ci incentiva a farlo e poi potremmo comprare prodotti biologici.
Successivamente abbiamo fatto 'il gioco della torta', dove ognuno di noi ne mangiava una fetta in base al ruolo che svolgeva. All' imprenditore spettava il 61% della torta, ovvero più della metà, ai due commercianti il 31%, al doganiere il 2,5% ed infine ai braccianti, che erano 14, il rimanente 5,5%. 
Questo significa che quando si vendono prodotti coltivati nel sud del mondo, come per esempio le banane, la somma di denaro maggiore va alle multinazionali, mentre solo il 5,5% dell'incasso complessivo va ai lavoratori, i quali devono cercare di  sopravvivere con quei soldi. 
Successivamente Stefano, uno dei soci di Arvaia, ci ha spiegato come funziona la cooperativa di cui fa parte insieme ad altri cittadini coltivatori biologici.
"Arvaia", è un termine bolognese che significa "pisello". È una cooperativa agricola simile a Campi Aperti, che è nata il 15 Febbraio del 2013.
Per entrare a far parte di questa cooperativa, bisogna versare una quota di 100 euro, che verranno poi restituiti talvolta uno decida di ritirarsi. Chi diventa socio della cooperativa condivide il raccolto, che è stagionale, ma anche tutti i rischi ad esso legato, dovuti a cause climatiche.
All'interno della stessa c'è solidarietà tra le persone ed indipendentemente dalla somma di denaro che uno versa, a tutti spetta la stessa quantità di prodotti.
In caso di eccesso di produzione trasformano i prodotti, infatti con i pomodori ci fanno la passata.
L'obiettivo di Arvaia è quello di costruire una comunità agricola solidale che lavori insieme per la società e desidererebbero poter usare delle bici cargo per portare i loro prodotti ai vari mercati a Bologna.
Uno dei loro progetti è quello di ampliare i loro spazi per poter allevare le galline.
Infine con Gianpiero abbiamo affrontato l'argomento 'campagna per i bilanci di giustizia'.
Essa nasce a Verona, in seguito ad una manifestaIone di Pace, nel 1993.
Attualmente nel mondo non si stanno riducendo le disuguaglianze, ma il numero dei poveri è sempre più elevato.
I capisaldi di questa campagna sono che consumare non ti rende felice ed inoltre si domanda cosa succede nel percorso tra produttore e consumatore.
Ci sono famiglie disponibili a fare il loro bilancio di giustizia.
Il consumo usuale è, per esempio, il caffè equo o lavazza, mentre il consumo spostato sono i consumi che vengono modificati in base a delle scelte personali.
Da un bilancio del 2009 è risultato che 1/3 delle spese sono state spostate e che l'80% delle famiglie autoproduce e ciò migliora il clima all'interno delle stesse. Quindi questa associazione dà alle persone un'opportunità di cambiare le proprie scelte di vita quotidiana, per migliorare la qualità della stessa. 
Ci sono due frasi che riassumono questi concetti. Una è quella di Gandhi: 'si attiva un cambiamento che vorresti vedere nel mondo', l'altra invece è di John Kennedy e dice: ' il PIL misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta'.
Quest'incontro mi è piaciuto molto. Inoltre attraverso il gioco della torta sono riuscita a capire veramente in che situazione si trovano le persone che vivono nel sud del mondo. 
SARA MARMO 

Cooperativa Exaequo


COOPERATIVA EXAEQUO!!!
Il giorno 27 marzo 2015 ,dalle ore 10:00 alle ore 10:30,io e la Frasinean abbiamo fatto un'intervista alla coopoerativa ExAequo presso via Altabella 7/b a Bologna.
Lì abbiamo guardato i vari prodotti ed i vestiti di questa cooperativa ,e abbiamo fatto delle domande al signore Simone.
ExAequo è una cooperativa con più di 900 soci ,ed è un'organizzazione no-profit,si chiama ExAequo perché dal latino questa parola significa ''alla pari '',quindi l'idea è di avere uno scambio alla pari fra chi vende e chi compra ,cioé fra gli acquirenti Bolognesi e quelli del sud del mondo.
La cooperativa è stata fondata nel febbraio del 1993,è un intermediario,c'è un altro mercato che si occupa di seguire rapporti direttamente con i produttori e di importare i prodotti ,di conseguire le dogane ,la qualità,e poi distribuisce in altre provincie,soprattutto nel nord Italia,e loro si riferiscono al altro mercato ,quindi cercano di vendere i prodotti , e non fanno niente dal punto di vista materiale.
I vantaggi che offre questa cooperativa ai consumatori sono:
-prodotti fatti senza sfruttare l'ambiente
-prodotti che oltre essere buoni al gusto,e fatti bene per quanto riguardo all'artigianato ,sono anche buoni dal punto di vista di valore che contengono
-prodotti che non provano di utilizzare sostanze tossiche
La cooperativa è formata da 3 negozi ,uno in centro a  Bologna (il più importante)in via Altabella,che esiste da più tempo,e altri due negozi che sono in provincia,uno a Castel San Pietro Terme,e un 'altro a San Giovanni in Persiceto.
ExAequo fa tante altre cose ,le persone cucinano,e fanno l'intervento anche nelle scuole!
Per far parte di questa cooperativa è necessario diventare soci ;in questi 900 soci ,molti di loro sono semplici clienti che si limitano ad acquistare ,altri sono volontari che aiutano quando ci sono delle iniziative.
Fin adesso hanno ottenuto che nonostante un periodo complicato ,di crisi sono ancora qui,dal loro punto di vista,perché guardandoci intorno ,altri luoghi dell'Italia ,alcuni negozi hanno chiuso ,perché magari la gente compra di meno negli ultimi anni.
Al livello globale ,di sistema,dall'inizio del 1993 quando si fondò questa cooperativa nessuno parlava di avere rapporti con il sud del mondo ,ma adesso sono interconnessi con l'Africa e l'America latina .
Il progetto per il futuro è quello di riuscire a coinvolgere più produttori ,di far in modo che i produttori riescano a francarsi a loro ,di entrare nel mercato tradizionale ,quindi l'idea è di aumentare i produttori e coinvolgere sempre più persone.
Un esempio di prodotti che arrivano dal sud del mondo sono :il caffé,le banane,il cioccolato ect.
Il messaggio che vuole lanciare ,trasmettere questa cooperativa ai consumatori è che anche se loro son un po' più cari con un euro o 50 centesimi in più,bisogna guardare la qualità,e classificarla come un prodotto di alta qualità!!!
Dopo questa esperienza ho capito meglio come funziona il mondo del lavoro,e  mi sono resa conto che anche se i prodotti sono più cari  con 50 centesimi o un euro  in più,,c'è la sicurezza che i prodotti sono buoni per la salute.Ho capito che con impegno e fiducia puoi raggiungere i tuoi obiettivi !!!



 Produzione e lavorazione del cacao:


SILI DOINA!!!

Casa per la pace "la filanda"

PRIMO INCONTRO
Il giorno 23 marzo 2015 ci siamo recati alla Casa per la pace "la filanda" di Casalecchio.  Siamo stati accolti dal presidente di questa associazione che ci ha spiegato che cos'è e di cosa si occupa questa associazione. 
Questa associazione è un gruppo di persone volontarie che si occupano di "percorsi di pace". Si occupano di "percorsi di pace" (al plurale e non singolare) perché ogni membro svolge percorsi diversi con persone diverse.  Nasce nel 1995, ma dal 2006 hanno sede nella "ex Filanda" di Casalecchio. Il loro scopo principale è quello di contrastare le politiche di guerra, anche per questo, in questa sede ci sono due scatole enormi (coperte da due bandiere della pace) con il maggior numero di manifesti pacifisti in tutta Europa. A questa associazione aderisco più o meno 230 persone. 
Non bisogna pensare che questa associazione si occupi solo di "percorsi di pace", anzi svolgono anche attività con persone disabili, hanno un punto di distribuzione di vestiti usati (che non vengono venduti, ma si accontentano di un'offerta libera) e hanno un loro proprio gruppo d'acquisto (G.A.S.) che comprende circa 60/70 produttori. Hanno organizzato anche un altro gruppo molto simile chiamato "last minute market" che raccoglie la roba invenduta dei centri commerciali che poi viene data alle famiglie bisognose che però sono segnalate dai servizi sociali.
Una caratteristica molto importante è anche che questa associazione aderisca a Libera. 



SECONDO INCONTRO
Il giorno 24 marzo 2015 siamo tornati alla casa per la pace per il secondo incontro. Questa volta, oltre a noi come ospiti, c'erano anche altre tre persone che hanno parlato delle associazione in cui lavorano. 
La prima è stata la signora Adele, che lavora per il progetto "percorsi di pace" ma più specificatamente per il percorso "cose dell'altro mondo". Questo percorso si occupa del così detto "terzo mondo" cioè il Sud del mondo, la parte povera del mondo, la parte sottosviluppata, la parte sfruttata. Questa povertà è stata causata dal Colonialismo (primo nel 1500; secondo nel 1800; terzo nel 2015 cioè adesso). Le conseguenze di questo colonialismo sono appunto la povertà, lo sfruttamento e la iniqua distribuzione delle ricchezze nel mondo. Il nord del mondo (composto da circa 2 miliardi di persone) sfrutta l'80% delle risorse e delle ricchezze del sul del mondo (composto da circa 5 miliardi di persone). 
Per capire questa iniqua distribuzione abbiamo fatto il gioco della torta, in cui ci siamo divisi la torta pensando che fosse il guadagno di un imprenditore di cui il 60%  andava a lui, il 20% ai commercianti, il 9% di tasse e l'1% ai braccianti. 





Il secondo è stato Stefano, un signore che lavorava nella cooperativa "Arvaia". Questa cooperativa agricola lavora assieme per le persone. 
È una cooperativa molto giovane perché nata nel 2013. Questa cooperativa nasce con lo scopo di cambiare il modo di produzione dei prodotti, costruire una comunità agricola solidale, remunerare il più possibile i braccianti,  e guardare anche alla salute. Ad "Arvaia" fanno parte anche un gruppo di agricoltori. Per entrare a farne parte la quota iniziale è 100€, ma ovviamente chi voglia aiutare pagando di più è sempre ben accetto. A fine anno ci sarà un bilancio che verrà suddiviso ugualmente a tutti, da chi mette 100€ a chi ne mette 800€.
Il terzo è stato Gianpiero, un signore che lavora per l'associazione "Bilanci di giustizia". Questa associazione 
fornisce alle persone una opportunità di cambiamento delle proprie scelte quotidiane, verso un miglioramento della qualità della vita.

È stata una bellissima esperienza. Un'esperienza che sicuramente ti cambia dal punto di vista degli sprechi e dei consumi, ti induce a provare a cambiare, e questo sicuramente serve per provare a cambiare anche il mondo. Un'esperienza che parte dal piccolo ma che sicuramente piano piano si diffonderà anche ad altri. A me è piaciuta tantissimo e sicuramente la consiglierei a tutti.

Tarik Sulejman 

sabato 28 marzo 2015

in data 27 marzo io e il mio gruppo composto da Lorenzo Castaldini , Vid Cassian , Jennifer Neziri e Agnese Pecere ci siamo recati presso la filiale di Banca Etica in via Masini.
Queste tipologie di banche funzionano come le altre con l'unica differenza che non finanziano società che contrastino valori etici , per accertarsi a chi vada il finanziamento utilizzano l'istruttoria socio ambientale nella quale mandano un valutatore presso l'impresa .
Per quanto riguardano le aree in cui operano principalmente sono 5 ( Nord-est,Nord-ovest,Centro-sud,Sud e la Spagna) che hanno lo scopo di raccogliere i conti correnti, valutare e fornire il capitale sociale .
Infine esprimendo il mio giudizio personale posso dire che è stata un esperienza diversa dal solito ed illuminante .

-Galuzzi
in data 26 marzo ci siamo recati al secondo incontro del gruppo di acquisto solidale "Alchemilla",dove abbiamo esposto i nostri cartelloni con gli slogan .
"Se tu vuoi mangiare bene dal g.a.s devi andare , ragiona con la mente e impara a cooperare " , attraverso il nostro slogan noi vogliamo far intuire uno stile di vita salubre ed eticamente corretto .
Finita la presentazione abbiamo simulato una delle loro assemblee in cui si incontrano acquirenti , produttori e attivisti .

-Galuzzi

venerdì 27 marzo 2015

CASA PER LA PACE FILANDA: primo incontro

Lunedì 23 Marzo ci siamo recati a Casalecchio alla Casa per la Pace Filanda.
Questa associazione nasce nel 1995 ed è costituita da 230 iscritti volontari.
Dal Marzo del 2006 si trovano nella struttura di Casalecchio e con loro anche la più importante raccolta di manifesti, di proprietà comunale, di tipo pacifista, che trattano anche tematiche ambientalistiche.
Questa associazione organizza varie attività tra cui mostre, conferenze, gruppi d'acquisto, aiuto ai disabili con cui svolgono concerti, laboratori e teatri. Inoltre i vestiti che gli vengono recapitati dai privati, se sono in buone condizioni, vengono insacchettati e regalati a persone bisognose. Alcuni di questi vestiti vengono poi dati a canili e gattili, per fare le cucce.
Questa associazione contrasta le politiche di guerra e di violenza, dei vari settori come l'economia e promuove una cultura di pace e di accoglienza, infatti sono di parte.
'Chi controlla il cibo, controlla l'uomo', cioè chi lo possiede, può decidere quando darcelo e ci induce di conseguenza a delle scelte.
L'Arabia Saudita è il quarto paese al mondo per le spese militari, anche se in questo momento non è in guerra, mentre l'Italia è all'undicesimo posto per le spese militari e al ventunesimo per le spese sanitarie. L'associazione in momenti di guerra, si schiera sempre dalla parte dei più deboli. 
America, Russia e Cina sono gli stati che spendono di più nelle armi e questo accade quando l'economia 'tira'. Inoltre l'Italia e la Cina acquistano terreni in Africa, dove coltivano a basso costo ed invece che pagare con somme di denaro, ripagano con le armi: Land Graving.
Il TTIP è un trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Europa, dove gli Stati Uniti dicono di togliere i dazi dai prodotti, solo se l'Europa elimina i principi di precauzione.
Il Last Minut Market avviene invece,quando c'è una sovrapproduzione, cioè più offerta e meno domanda e per far sì che non vengano abbassati  i prezzi dei prodotti, vengono regalati alle famiglie segnalate dai servizi sociali, per aiutarle in situazioni difficili.
Questa associazione nasce quindi con l'obiettivo di contrastare le politiche di guerra, con politiche buone ed adesso sono impegnati nella campagna istituzionale del dipartimento della difesa civile.

SARA MARMO


Rientro a scuola:creazione slogan


Mercoledì 25 Marzo ci siamo ritrovati a scuola, dove dopo esserci divisi in gruppetti, abbiamo pensato ad uno slogan/spot pubblicitario per il g.a.s Alchemilla. 
Il mio gruppo ha pensato di creare uno slogan che pubblicizzasse un unico  prodotto, come fanno le pubblicità e ci siamo concentrati su un tipo di biscotti biologici, fatti senza olio di palma.
Nello slogan abbiamo incluso parole chiave, che erano venute fuori durante il brain storming dell'incontro precedente quali biologico, salutare, non inquinare e spesa.
Infine abbiamo deciso di preparare dei biscotti biologici da portare alle esperte, fatti con ingredienti naturali.

SARA MARMO

G.A.S ALCHEMILLA: secondo incontro


Giovedì 26 Marzo ci siamo recati nuovamente al g.a.s Alchemilla, per mostrare a Susanna e Teresa i nostri lavori relativi al coinvolgimento di più persone ad acquistare prodotti con un g.a.s.
Dopo aver esposto loro i nostri cartelloni, li abbiamo confrontati insieme, accettando le critiche negative, ma costruttive che venivano fuori.
Successivamente abbiamo fatto un 'gioco di ruolo', dove eravamo tenuti a scegliere i prodotti che avremmo voluto inserire nella lista della spesa del g.a.s.
Infatti, alcuni dei miei compagni, a cui era stato affidato il ruolo di produttori, dovevano convincere noi acquirenti del g.a.s a comprare ciò che loro producevano.
Questo gioco, secondo me, è stato molto utile perché ci ha permesso di similare una riunione come quelle che avvengono all'interno del g.a.s Alchemilla e quindi di immedesimarci nella realtà stessa, cercando di comprendere meglio come funziona l'acquisto dei prodotti con i g.a.s.

 
SARA MARMO

giovedì 26 marzo 2015

SECONDO INCONTRO CON G.A.S.AlCHEMILLA!
Il giorno 26 marzo 2015 ,ci siamo recati presso Villa Paradiso per il secondo incontro con G.A.S. Alchemilla .Per prima cosa ogni gruppo ha presentato e spiegato il proprio slogan pubblicitario.Il mio slogan pubblicitario(fatto con la Frasinean) era caratterizzato dalla frase:
''Mangiare è una necessità
Mangiare intelligentilmente è un'arte
Mangiare prodotti biologici è un lusso che vogliamo!''
Successivamente insieme con le signore abbiamo analizzato ogni slogan ,provando di dare altre idee per lo slogan e di migliorali.
Dopo aver analizzato questi slogan abbiamo fatto un''attività che si svolge con il gioco di ruolo.
Il gioco di ruolo era caratterizzato da una riunione (simile ad una reale),in cui eranno tre produttori:
-di farina
-di caffè
-di prodotto cosmetico per la pelle (l'olio d'Argan)
Ogni persona aveva una scheda con dei piccoli aiuti per caratterizzare i nostri personaggi ,e alla fine ognuno doveva dire il proprio parere su quale prodotto preferisce e non preferisce e perché,alcuni personaggi hanno chiesto dei consigli ai produttori ,ad esempio qual'è la farina più adatta per fare le crostate etc.
Questo incontro è stato interessante perché adesso so più cose che prima non sapevo ,e mi sono resa conto che realmente ci sono persone che ci tengono alla natura ,alla libertà,alla solidarietà ,ai diritti,ad una vita sana!




SILI DOINA

G.A.S Alchemilla

PRIMO INCONTRO:
Mercoledì 18 marzo ci siamo recati in una delle 8 sedi di G.A.S. Alchemilla per approfondire meglio ciò di cui si occupa un G.A.S e com'è organizzato al suo interno. Alchemilla è un gruppo di acquisto solidale e nasce nel 2013 a causa della divisione di un altro grande G.A.S; è composto da circa 200 acquirenti di cui 20 organizzatori (volontari) che hanno deciso di mettersi insieme per fare la spesa in modo differente, facendo acquisti collettivi. I loro acquisti sono quindi determinati da un'accurata scelta del produttore in base ai suoi metodi di produzione (biologici e naturali), per fare questo vanno direttamente ad incontrare i produttori in modo da instaurare un rapporto di fiducia con loro. I produttori devono rispettare l'ambiente e i lavoratori e solitamente si tratta di piccoli produttori a Km 0. Il G.A.S Alchemilla sostiene inoltre il commercio equosolidale e partecipa al sostegno di alcuni progetti, come per esempio Tatawelo, la produzione di caffè proveniente dal Messico; un'altro progetto che sostengono è quello delle Arance di Rosarno prodotte da lavoratori africani regolarmente assunti e pagati.
I prodotti vengo ordinati dagli acquirenti tramite una mail-list, in cui specificano la quantità e il prodotto che desiderano acquistare. Le mail-list vengono poi unite e viene mandato l'ordine al produttore. Gli ordini vengono effettuati ogni 2 mesi e le consegne vengono fatte solitamente di sabato mattina nelle 8 sedi/punti di consegna che si trovano a Bologna.
L'obbiettivo che questo G.A.S vorrebbe raggiungere è: potersi allargare, in particolare coinvolgendo persone che solitamente fanno la spesa nei supermercati e persone che presentano difficoltà economiche. Ma soprattutto il loro scopo principale è la solidarietà.
In una seconda parte dell'incontro abbiamo fatto un brain-storming, raggruppando quindi tutte le parole principali che caratterizzano l'economia solidale. Infine ci è stato chiesto di creare una campagna pubblicitaria per coinvolgere le persone al consumo critico, aiutandoci con i raggruppamenti fatti attraverso il brain-storming.

CREAZIONE DELLO SLOGAN:
Mercoledì 25 marzo ci siamo recati a scuola per creare uno slogan/spot pubblicitario. In classe ci siamo divisi in gruppetti e abbiamo creato diversi slogan. Nel gruppo in cui io facevo parte abbiamo deciso di creare uno slogan che riprendesse uno dei principali punti che caratterizzano il G.A.S. Alchemilla:  il biologico, visto che Alchemilla acquista principalmente prodotti biologici e quindi salutari. Inoltre abbiamo pensato di preparare alcuni biscotti biologici e naturali, dato che Alchemilla ci aveva comunicato che per loro era stato molto difficile riuscire a trovare dei biscotti che non contenessero l'olio di palma.

SECONDO INCONTRO:
Giovedì 26 marzo siamo tornati presso G.A.S Alchemilla. Ogni gruppetto ha presentato e spiagato il proprio slogan pubblicitario. Successivamente abbiamo  analizzato e commentato ogni slogan, cercando di migliorarli in modo che riprendessero e rispecchiassero in pieno le caratteristiche di un G.A.S. Dopo aver analizzaro ogni slogan abbiamo partecipato ad un gioco di ruolo che riproduceva una riunione, in cui tre produttori presentavano i loro nuovi prodotti da inserire nella lista di Alchemilla e gli organizzatori e gli acquirenti discutevano riguardo al loro parere, cercando di trovare un punto comune per riuscire a soddisfare la maggioranza. In questo gioco ognuno di noi si doveva immedesimare in un ruolo seguendo alcuni punti che ci sono stati illustrati in una scheda.
Questa esperienza con G.A.S. Alchemilla, a mio parere è stata molto interessante, perché ho potuto approfondire alcune realtà molto importanti, soprattutto per il nostro futuro, di cui prima ero poco a conoscenza.
Martina  Malaguti



G.A.S. ALCHEMILLA

Il giorno mercoledì 18 marzo 2015 ci siamo recati presso una sede del G.A.S. ALCHEMILLA per il primo incontro. 
G.A.S è un acronimo che sta per "gruppo di acquisto solidale", cioè un gruppo di persone che decidono di mettersi insieme e di comprare insieme, decidono da quali produttori comprare e cercano di instaurare una relazione con i produttori, che ovviamente illustrano le materie prime da cui sono composti i loro prodotti. Alchemilla non ha una sede fissa, ma ci sono 8 sedi tra Bologna e provincia dove vengono smistati i prodotti che acquistano. Alchemilla nasce in modo diverso dagli altri G.A.S. Nasce nel 2013 dalla divisione di un G.A.S. maggiore. I nuclei che ne fanno parte sono più o meno 170 di cui 150 nuclei che fanno la spesa e 20 nuclei organizzativi (tra cui le signore Susanna e Teresa che ci hanno accolto). Il loro è un lavoro volontario, è un'associazione totalmente NO PROFIT . Si riuniscono ogni 15 giorni e ogni due mesi fanno la spesa. Alchemilla, per la spesa, sceglie solo prodotti BIOLOGICI, sceglie prodotti che non inquinano e scelgono di comprare da piccoli produttori vicini che non sfruttano i lavoratori. Alchemilla non acquista solo prodotti alimentari ma anche prodotti per l'igiene personale, cosmetici, detersivi, ecc...
La raccolta dei prodotti ordinati avviene in modo molto semplice. Inizialmente si manda una mail a tutti i nuclei del G.A.S. con la lista dei prodotti da acquistare. Scelti i prodotti si invia una mail ai produttori che poi successivamente manderanno i prodotti ad una cooperativa che poi smisterà i prodotti al G.A.S. Alchemilla. 
Lo scopo di Alchemilla non è solo quello di rispettare l'ambiente e mangiare bene, ma anche quello di investire i propri soldi in un mercato ristretto e locale. 
Prima di andarcene ci è stato dato un compito da svolgere e poi presentare nel prossimo incontro. Il compito era quello di svolgere uno slogan per pubblicizzare l'acquisto con Alchemilla.

Il giorno 26 marzo 2015 ci siamo recati di nuovo in questo G.A.S. per il secondo incontro. Il tema di questo secondo incontro è stato quello di esporre, ragionare e discutere tutti i progetti che avevamo fatto per lo slogan pubblicitario. Abbiamo anche svolto un gioco in cui ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo provato ad emulare ciò che succede quando i nuclei si ritrovano e organizzano la spesa. 

Personalmente posso dire che questo è stato l'incontro che mi è piaciuto di più. Sia per il fatto che questa attività ti prende molto, ma anche perché si capisce davvero la differenza tra i vari prodotti, si capisce quanto noi inquiniamo e quanto noi sprechiamo. 

Tarik Sulejman